domingo, 22 de janeiro de 2012

Decénios


IX

Sfortunati decenni... così vivi
da non poter essere vissuti
se non con un'ansia che li privi

di ogni quieta conoscenza, con l'inutile
dolore di assisterne la perdita
nella troppa prossimità... Muti

decenni, di un secolo ancor verde,
e bruciato dalla rabbia dell'azione
non trascinante ad altro che a disperdere

nel suo fuoco ogni luce di Passione.
Le ultime stanze gremisce la pura
paura espressa in cristalline zone

d'infantile e senile cinismo: scura
e abbagliata l'Europa vi proietta
i suoi interni paesaggi. E matura

qui, se più trasparente vi si specchia,
la luce della tempesta; i carnami
di Buchenwald, la periferia infetta

delle città incendiate, i cupi camions
delle caserme dei fascismi, i bianchi
terrazzi delle coste, nelle mani

di questo zingaro, si fanno infamanti
feste, angelici cori di carogne:
testimonianza che dei doloranti

nostri anni può la vergogna
esprimere il pudore, tramandare
l'angoscia l'allegrezza: che bisogna

essere folli per essere chiari.

(Pier Paolo Pasolini, "Picasso", 1953. Poema publicado inicialmente na revista Botteghe Oscure, em 1953, e feito a propósito de uma mostra de Picasso na Galleria Nazionale d'Arte Moderna, em Roma; republicado na antologia Le Ceneri di Gramsci, de 1959. Há-de seguir-se tradução, o tempo querendo e ajudando o Mano. O título do post deve-se a F. - obrigada!)